Ci troviamo sulla collina della città, siamo numerose e di tante specie diverse. Qualcuna è sempreverde, qualcun’altra cambia abito a seconda delle stagioni, siamo una pioggia di colori e chiome. La bella stagione si accompagna a una simpatica brezza e il parco si anima di un vivace via vai.

I più simpatici, oltre che abituali visitatori, sono gli amanti del jogging; nelle loro magliette dai colori sgargianti corrono tra noi come tante farfalle colorate. Allegra è la marcia di chi si appresta a raggiungere il parco per dedicarsi a una salutare attività fisica; calmi, come onde del mare di primo mattino, sono i passi delle persone assorte nei pensieri. Ci guardano distrattamente, potremmo essere erbacce, piante secche o mostrarci in tutta la nostra freschezza, non noterebbero la differenza. Un'espressione piacente dipinge il volto di chi vive tutta la salubrità della passeggiata, inebriandosi dell'aria fresca che tiene loro compagnia come fosse un caro amico, e anche per noi è rilassante stare a guardarli. A intermittenza camminano gli amanti della botanica con brevi e frequenti pause, ci guardano attentamente, scambiano opinioni sulla possibile nostra appartenenza e poi cercano conferme o nuove conoscenze con i cartelli informativi. Nessuno ci sente, ma ci facciamo delle risate perché i loro commenti a volte sono a divertenti e seppur non siano proprio corretti, ci lusinga la voglia di imparare a riconoscerci, sapere se apparteniamo a un giardino alla francese o all’inglese. Accade che la vista del nostro bocciolo, della nostra foglia, il colore del nostro fiore o ancora la freschezza dell’ombra, sia il richiamo di giardini e luoghi impressi nel cuore. In quel momento ci emozioniamo e un'energia inizia a scorrere nelle nostre radici che in un caldo abbraccio avvolgono i ricordi più cari. Sorridiamo mentre percepiamo i "click" delle foto ricordo e quanto ci piacerebbe poter dire: “Spostati a destra” o "Fai un passo a sinistra”, così che anche noi possiamo essere belle protagoniste dello scatto. Il parco è ammaliante tra aiuole, aree verdi e angoli perfetti che invitano al riposo e alla contemplazione. L’aria condivide suoni, voci e chiacchiere che provengono dal chiosco, immancabile tappa per una confortevole pausa tra caffè e dessert. Ci culliamo sulle note dei concerti che animano il parco e dolce melodia sono le esclamazioni di meraviglia dei bambini che raggiungono la voliera. Nei periodi caldi si gode un vero refrigerio vicino alla cascata e lo scorrere dell'acqua rende ancora più piacevole la facile ascesa al giardino. Sì, ci troviamo in una bella parentesi di verde, pace, ricca di atmosfere che si incontrano a due passi dalla città e senza di noi, qui mancherebbe certo qualcosa.

Au revoir

( Rennes, Parc du Thabor. Voci narranti: le piante del parco) 

Pin It