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Per pensare e riflettere abbiamo diverse vie: camminare nella natura, ammirare la bellezza di paesaggi,  stare in silezio e lasciar vagare la mente... In precisi contesti, come questi, siamo quasi "naturalmente" predisposti  a dedicare del tempo ai nostri pensieri. Quando invece una riflessione o pensiero nasce inaspettatamente, beh... Credo sia un'autentica sorpresa.  E a me è accaduto dopo aver visto il film The words. 

Un aspirante scrittore casualmente trova un manoscritto, lo pubblica e nasce un romanzo di grande successo. Mai si sarebbe aspettato di aver ritrovato e pubblicato un’autobiografia che qualcuno aveva scritto e smarrito qualche tempo prima; l’incontro con l’autore del manoscritto, è poi un altro evento inaspettato. Ed è stato il momento in cui è nata la mia riflessione. Le parole sono strumento indispensabile per comunicare e raccontare. Tantissimi sono i vocaboli e diverse le maniere: usiamo parole e fantasia per regalare viaggi tra regni incantati e creature fantastiche; ordiamo trame di avventure, emozioniamo con storie di grandi amori; scriviamo saggi o, semplicemente, raccontiamo di noi.  Quando lasciamo andare le parole, è un po’ come affidare al mare la bottiglia con la nostra pergamena, e non sempre chi se la ritrova tra le mani, sa esattamente cosa farne. Nel film il messaggio è chiaro: le parole non sono mai solo “parole”, e le storie non sempre sono solo storie. E mi sto ancora chiedendo: "Se perdessi un manoscritto che racconta qualcosa di me  e lo vedessi pubblicato come romanzo di successo anni dopo, cosa farei?" . Anche un film, invita a riflessioni.