AdobeStock_483253465---Sguardi-sul-novecento

(...) un’esperienza che ha superato il monologo per sostenere un punto di vista di gruppo (...)  "Sguardi sul Novecento", Esther Basile -ed. Homo Scrivens.

Quanto è difficile unire più cose, dare loro un nesso e, soprattutto, far sì che dalla completezza del lavoro emerga il giusto valore delle singole componenti. Incontrare una raccolta di testi è vivere il momento di uno scatto fotografico, ma non si tratta del singolo "click"  che  fissa su pellicola il particolare dettaglio. È una fotografia diversa.

Senza necessariamente voler pensare a una metamorfosi, accade che il libro muti tra le mani e assuma la forma materiale della macchina fotografica;  che la lettura si plasmi nell'occhio, attento a guardare attraverso il mirino; che le pagine siano la sequenza  perfetta per  una fotografia grandangolare. Ogni singola parte ha il suo posto ed è l'insieme a caratterizzare il tutto. Tale è stata la lettura di "Sguardi sul Novecento" dove le pagine si susseguono tra ambiti diversi con autori e autrici che narrano, fedeli al proprio stile. Dall'unione di linguaggi si delinea il panorama di un nuovo mondo, che l'autrice Esther Basile chiama "nuovo umanesimo".  L'obiettivo grandangolo si apre sul linguaggio filosofico, cattura attimi di letteratura, fissa emozioni di poesia, le  compone con il cinema, la musica e, infine, sfoca con una riflessione storico-giuridica. 

In questo saggio la scrittura mi è parsa così: una fotografia grandangolare e un nutrimento per la mente che dalle differenze, dal confronto e dal dialogo interdiscliplinare  invita il pensiero a rigenerarsi attraverso la comprensione di nuovi linguaggi. 

Foto da Francesca 4 2