La margherita è il fiore simbolo del “mi ama” o “non mi ama”. A chi è capitato di trovarsi a sfogliare la corolla bianca, sperando che l’ultimo strappo fosse positivo? Personalmente è capitato per gioco, e nell'adolescenza ho il ricordo di una cosa simile con le linguette delle lattine. Quando ci si trovava ad aprire una lattina, si girava avanti e dietro la linguetta di metallo contando le lettere dell’alfabeto e la lettera che decretava lo “stacco”, era l’iniziale del nome della persona che in quel momento si trovava a pensare a te. Piccoli giochi, quasi piccoli riti che rivestono un ruolo magico. E forse sono il segno che si ha bisogno di un pizzico di… come si potrebbe definire…? Di magia? La magia ha del meraviglioso, ha un sapore unico che appartiene a qualcosa di inatteso che vivacizza un attimo. L’uomo è razionale, ha bisogno di logica, di “senso”, eppure ha anche bisogno di parentesi altre, dove non dico che la realtà scompare, ma viene animata da un po’ di irrazionalità che fa viaggiare con i pensieri, che fa sognare a occhi aperti; per qualche attimo rapisce dal momento presente e accompagna ad aprire porte che conducono altrove. Quell’altrove è
il mondo in cui possono prendere vita le illusioni, le speranze, i desideri. Oppure sono luoghi nei quali semplicemente ci si diverte con l’immaginazione. Nell’immaginare c’è magia, si respira la concreta possibilità che qualcosa possa avere una chance e possa avverarsi. In quel qualcosa c’è racchiuso il potere della percezione, del provare fiducia. La spiritualità e le credenze, a mio avviso, hanno questo potere, o meglio, permettono di vivere queste sensazioni. Ci sono credenze, leggende popolari che si tramandano da generazioni, da tempi passati e che portano con sé un alone mistico capace di essere una sorta di energia che permette di superare avversità, di rifugiarsi in uno spazio in cui “si respira”, si rinfranca l’animo per poi proseguire nel cammino concreto e reale, sentendosi più tenaci. Ci sono poi interpretazioni di segni che appaiono portatori di “messaggi”. Durante un soggiorno in Irlanda ho conosciuto una filastrocca che narrava i possibili messaggi portati dalla vista delle gazze ladre. “One for sorrow, two for joy, three for a girl, four for a boy, five for silver, six for gold, seven for secret that never to be told …”. E mi trovavo a camminare lungo le scogliere, in compagnia del respiro del vento per poi cercare le gazze ladre, contarle e immaginare come il messaggio potesse rispecchiarsi nella realtà. Un esempio di come magicamente sia possibile leggere il mondo con altri occhi e nuove interpretazioni. E che sia una margherita, una lattina oppure una gazza ladra… ci sono miti e credenze che sanno di magia, che ci parlano. Sta a noi decidere se seguirli, se giocare con loro e semplicemente sorridere al loro incontro e andare oltre. Chissà quanti in queste notti d'estate hanno guardato il cielo cercando l’incontro con una stella cadente. Chissà quanti l’avranno acciuffata nel momento del passaggio per poi lasciarla proseguire affidandole desideri e speranze, oppure le avranno dedicato semplicemente uno sguardo e un sorriso.